I promotori dell'iniziativa della vacca da mungere soccombono per un soffio al Consiglio nazionale

I promotori dell'iniziativa della vacca da mungere soccombono per un soffio al Consiglio nazionale

Mercoledi non è stata una bella giornata per i promotori dell'iniziativa della vacca da mungere. Pur essendosi battuti come leoni al Consiglio nazionale non hanno avuto la meglio. Il Consiglio nazionale ha infatti respinto sia il rinvio del progetto sia l'iniziativa stessa. Ora tutto si decide il più rapidamente possibile alle urne.



Si sono battuti come leoni per l'iniziativa della vacca da mungere: Adrian Amstutz, Max Binder, Roland Borer, Walter Wobmann, Jean-François Rime e Ulrich Giezendanner. (Foto: il Parlamento svizzero)

Quello che i promotori dell'iniziativa della vacca da mungere hanno dovuto sorbirsi negli ultimi mesi supera i limiti della tollerabilità: dopo che al Consiglio degli Stati l'iniziativa era stata chiamata "Iniziativa delle sanguisughe" e i promotori stessi "cavalieri predoni", Roger Nordmann (VD), Consigliere nazionale PS e portavoce della Commissione (!), è riuscito con il suo exploit a "surclassare" tutti in questo crescendo infinito. Nel dibattito svoltosi ieri al Consiglio nazionale, egli ha infatti definito "estremisti" i promotori e non si è nemmeno voluto scusare per il suo scivolone sebbene Ulrich Giezendanner lo abbia esplicitamente esortato in tal senso dinanzi all'intero Consiglio.

Hanno tirato in ballo qualsiasi argomento
Nel successivo dibattito, i sostenitori dei trasporti su strada (che non avversano il traffico su rotaia ma vogliono semplicemente una parità di trattamento) si sono scontrati aspramente con i difensori dei trasporti pubblici (che sono sostanzialmente contro il traffico su strada). Sono stati in particolare i Consiglieri nazionali Adrian Amstutz (UDC/BE), Walter Wobmann (UDC/SO), Ulrich Giezendanner (UDC/AG), Roland Borer (UDC/SO), Max Binder (UDC/ZH) e Jean-François Rime (UDC/FR) a tirare in ballo qualsiasi argomento pur di convincere la maggioranza del Consiglio a respingere il progetto. Ciò avrebbe permesso di trattare l'iniziativa insieme al progetto FOSTRA del Consiglio federale (Fondo per le strade nazionali e il traffico d'agglomerato).

Purtroppo non è andata così. La decisione è stata adottata con 93 voti contro 91 (2 astensioni), ossia con una maggioranza risicatissima. I promotori dell'iniziativa hanno avuto il solo sostegno di UDC, PLR (gruppo all'unanimità in favore del rigetto!) e PBD, che è contro l'iniziativa ma ha votato a favore del rigetto.


Insieme ai suoi colleghi, Adrian Amstutz, Consigliere nazionale UDC, ha dato del filo da torcere agli oppositori dell'iniziativa della vacca da mungere oggi al Consiglio nazionale. Per UPSA online egli tira le somme dell'acceso dibattito.

Signor Amstutz, dopo una strenua lotta affrontata con i sostenitori dei trasporti su strada ha perso la battaglia per un soffio. Sarebbero infatti bastati solo 3 voti per un rinvio alla Commissione. Ciò la fa arrabbiare molto?
Adrian Amstutz: Essendo un democratico devo accettare l'esito. Tuttavia ciò mi motiva ad impegnarmi completamente in vista della votazione popolare.

Il dibattito al Consiglio nazionale è stato segnato da affermazioni inaudite e assolutamente fuori luogo dei suoi avversari. Lei e i suoi colleghi del comitato dell'iniziativa siete stati infatti definiti «estremisti». Che cosa ha pensato in quel momento?
Chi, come i nostri avversari, spara alla cieca dimostra semplicemente di non avere argomenti seri.

L'ha sorpresa avere il sostegno incondizionato dal gruppo PLR? Generalmente il PLR non si schiera sempre compatto, ovvero con tutti i parlamentari, dalla parte borghese ...
ovviamente mi ha fatto piacere ma la prova del fuoco è alla votazione finale sull'iniziativa della vacca da mungere.

Il motivo principale del rigetto (risicatissimo) della sua proposta è stata la mancata dichiarazione, da parte del comitato, della sua disponibilità ad accettare compromessi. È stato un errore strategico del suo comitato?
Questa affermazione è una menzogna. La nostra disponibilità a scendere a patti è stata più volte ribadita. Ma gli avversari si ispirano al motto «non può esistere ciò che non deve esistere».

Quanto alle urne, l'esito risicato al Consiglio nazionale le dà un motivo di speranza?
Sì e se chi guida un'auto si ricorda che lo Stato gli sfila di tasca oltre la metà del prezzo del carburante ogni volta che fa il pieno.

Un'ultima domanda: adesso come va avanti la storia?
Prima c'è il dibattito al Consiglio nazionale e poi si prosegue con la campagna per la votazione.


Walter Wobmann, Consigliere nazionale UDC di Soletta e fedele sostenitore del ramo svizzero dell'automobile, affrontata mercoledi un'ardua sfida: impedire che l'iniziativa della vacca da mungere venga trattata in Parlamento, per poi collegarla al progetto FOSTRA.

Signor Wobmann, domani il Consiglio nazionale tratterà l'iniziativa della vacca da mungere. Quali speranze nutre in relazione al dibattito?
Walter Wobmann: Spero che venga almeno accettata la richiesta di rinvio e che poi l'iniziativa venga trattata insieme al progetto FOSTRA (Fondo per le strade nazionali e il traffico d'agglomerato) del Consiglio federale.

Fondamentalmente hanno preso già tutti posizione. Si aspetta una decisione netta (rigetto) come quella del Consiglio degli Stati?
Purtroppo sì, visto che nessuno appoggerà l'iniziativa, fatta eccezione per il gruppo UDC e pochi altri.

L'argomento principale addotto dagli oppositori nel Consiglio degli Stati è stato il gravame per le finanze federali. Questo argomento conta meno al Consiglio nazionale? E come fuga questi timori?
L'argomento conta anche al Consiglio nazionale. Da oltre 50 anni, però, la metà dell'imposta sugli oli minerali (circa 100 miliardi di CHF) finisce nella cassa federale generale e viene quindi utilizzata per scopi diversi da quelli previsti. Viene cioè sottratta al settore delle strade.

Ritiene ancora realistico un collegamento dell'iniziativa della vacca da mungere al FOSTRA o finirà tutto inevitabilmente con uno scontro alle urne?
Alla Commissione dei trasporti del Consiglio nazionale il collegamento è stato respinto con il solo voto della Presidente. La tensione sarà quindi grande alla trattazione del Consiglio nazionale.

In veste di sostenitore, tenta di convincere i consiglieri nazionali ancora indecisi? E quali argomenti principali adduce?
Sì, ovviamente tentiamo di tutto pur di conquistare quanti più sostenitori possibili. Sul piano tematico, l'iniziativa e il FOSTRA vanno trattati congiuntamente, proprio come abbiamo fatto all'epoca con il progetto ferroviario FAIF. Anche allora c'erano un'iniziativa popolare e un disegno del Consiglio federale.

A volte non è frustrante dover sempre sottolineare l'enorme peso dei trasporti per l'economia nazionale sebbene la cosa sia evidente?
Non è tanto frustrante quanto assolutamente incomprensibile che soprattutto il fronte rosso-verde continui a essere ostile al trasporto privato. In fin dei conti è tanto necessario quanto quello pubblico.


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