Kassensturz attacca i prezzi dei ricambi – gli spettatori difendono l'industria automobilistica

Kassensturz attacca i prezzi dei ricambi – gli spettatori difendono l'industria automobilistica

Ancora una volta Kassensturz ha confrontato le mele con le pere. Nella puntata del 21.10.2014, sulla base di alcuni esempi, sono stati paragonati componenti di ricambio (dischi e pastiglie dei freni, dispositivi d'avviamento) di vari fornitori di diversi marchi automobilistici. Secondo Kassensturz questi pezzi sarebbero «identici», ossia dello stesso produttore ma acquistati una volta dall'importatore, una volta dal rivenditore svizzero dei componenti di ricambio, una volta in Internet e una volta dalla rappresentanza del marchio in Germania. Le critiche si sono concentrate principalmente sui margini elevati. Andreas Burgener, direttore di auto-schweiz, non ha perso la calma: ha fatto notare innanzitutto la rapida disponibilità su tutto il territorio nazionale, secondariamente il calcolo misto in base al quale tutti i ricambi devono essere disponibili, calcolo risultante dai pezzi più e meno richiesti. Il margine su tutti i pezzi, secondo il ritratto settoriale FIGAS, è mediamente attorno al 25%. Inoltre, Burgener ha aggiunto che per i ricambi originali dei produttori vanno considerati anche i costi di ricerca e sviluppo, che sono sempre più alti a causa dei requisiti sempre più elevati dei pezzi di ricambio.

Gli spettatori difendono prevalentemente il settore delle autofficine
Chi si prende la briga di leggere il centinaio di commenti sul sito di kassensturz.ch potrà constatare che fortunatamente la maggioranza degli svizzeri sta dalla parte delle autofficine nazionali. «Credo che non si possa calcolare tutto come è stato fatto nella trasmissione TV. Se acquisto un prodotto su Internet, spesso i ‹rivenditori› non fanno altro che inoltrare il mio ordine, ossia effettuano un acquisto a mio nome, il pezzo mi viene inviato direttamente dal magazzino del produttore e il rivenditore Internet neanche lo vede il prodotto. In pratica è una vendita per corrispondenza», scrive Louis Cyphre da San Gallo. E ancora: «Se acquisto da un'autofficina autorizzata, in caso di reclamo ho un referente in carne ed ossa a cui posso rivolgermi per risolvere la questione mediante la correntezza e/o la garanzia di sostituzione. Il mio meccanico di moto ha un'officina, con macchinari, pezzi, forma un apprendista che diventerà meccanico. Tutto questo costa e questi soldi devono anche entrare in qualche modo. Per un garage il fatturato non è uguale all'utile.» Tutte buone argomentazioni che il tendenzioso Kassensturz ha intenzionalmente tralasciato.
Toni Conte da Zurigo va dritto al punto senza tanti giri di parole: «Ancora una volta Kassensturz, che è finanziato con i nostri contributi, consiglia di acquistare all'estero. A questo punto, Billag dovrebbe andare a prendere all'estero i soldi per gli stipendi di questa gente, che così guadagnerebbe appena il 45% di quello che prende in Svizzera. Proprio come per i salari dei meccanici d'auto, che non guadagnano poi così tanto. Naturalmente vengono confrontati solo pezzi molto comuni e ‹interessanti›. E poi, come fa Kassensturz a sapere che i ricambi in Internet sono effettivamente identici a livello qualitativo? Solo perché l'hanno sentito dire...?» Senza mettere in discussione la trasmissione e la sua importanza, Pascal Gisler di Altdorf afferma addirittura: «Autogol per SRF Schweiz e Kassensturz. Decisamente. A quanto ammonterebbero i costi per la produzione di questa trasmissione, completa di troupe e un moderatore, in Germania? Credo proprio che si potrebbe risparmiare un bel po'…» e in una risposta: «…se conoscessero veramente la realtà commerciale (indipendentemente dal settore), considererebbero la cosa da un altro punto di vista. Dico solo due parole: economica nazionale. Tutto il resto sono chiacchiere da bar.»

Giudizi positivi per il settore delle autofficine
Altri commenti sostengono che la causa è da ricercarsi nei ridotti margini sulle auto nuove, che devono essere parzialmente compensati con i componenti di ricambio. In generale però i commenti sono concordi: in Svizzera stiamo così bene perché il livello dei salari e della sicurezza è molto elevato, perché la tutela ambientale è tenuta in grande considerazione, le prestazioni sociali sono ottime, pertanto anche i prezzi sono più elevati che all'estero. Pertanto, chi fa riparare la propria auto nel nostro paese sostiene l'economia e dunque se stesso, ha un referente a cui rivolgersi in caso di problemi e gode della sicurezza di circolare con ricambi di qualità e conformi alla legge.

 
Link: Leggi il parere del dell'ESA alla relazione Kassensturz: www.esa.ch

torna su 
Feld für switchen des Galerietyps
Slideshow