«L'iniziativa della vacca da mungere è molto importante per l'economia nazionale»

«L'iniziativa della vacca da mungere è molto importante per l'economia nazionale»


 

12 maggio 2016 agvs-upsa.ch – Oggi a Berna i rappresentanti del settore hanno perorato intensamente il Sì all'iniziativa «per un equo finanziamento dei trasporti». Le ragioni del Sì: l'iniziativa è molto importante per l'economia nazionale, inoltre crea una solida base finanziaria per il progetto FOSTRA.

La conferenza stampa è stata l'occasione per richiamare l'attenzione su tre aspetti: l'enorme importanza politico-economica della circolazione stradale, il significato di una rete stradale estesa e funzionante, soprattutto per le regioni periferiche, e le ripercussioni sostanzialmente positive dell'iniziativa della «vacca da mungere» sul Fondo per le strade nazionali e il traffico d'agglomerato (FOSTRA).

François Launaz, Presidente di auto-schweiz, ha aperto il suo intervento sottolineando subito l'enorme importanza dell'iniziativa: «Il carico per la nostra rete stradale si fa sempre più gravoso a seguito della crescita demografica ed economica. Se non ne veniamo definitivamente a capo, il futuro successo della Svizzera sarà in pericolo.» Per le regioni di montagna e periferiche in particolare, poter contare su una rete stradale affidabile e sicura è una questione di sopravvivenza, ha affermato Launaz.

Il direttore generale di ACS, Stefan Holenstein, ha confutato una comune convinzione: «Il progetto FOSTRA e l'iniziativa "per un equo finanziamento dei trasporti" non sono in contrasto.» Al contrario, i progetti sono correlati tra loro: «L'iniziativa salva il FOSTRA nel suo complesso poiché crea una base finanziaria solida per i progetti stradali in esso previsti.» La struttura del Fondo per le strade può «ancora essere migliorata», secondo Holenstein, il quale aggiunge che le imposte a carico degli automobilisti sono più che sestuplicate negli ultimi 50 anni. «Il prezzo di un litro di benzina» ha calcolato Holenstein davanti ai giornalisti, è in realtà costituito per il 60% da tasse. Pertanto un ulteriore aumento di imposte e tasse è fuori discussione.

Il Consigliere nazionale PLR Hans-Ulrich Bigler, Direttore dell'Unione svizzera delle arti e dei mestieri, ha rivolto agli elettori il vigoroso appello dell'Unione: citando esempi concreti riguardanti i propri iscritti («Ci si reca dai clienti meno spesso di quanto effettivamente necessario»), Bigler ha spiegato che già oggi il settore soffre a causa delle condizioni talvolta precarie del traffico. Bigler parla di una vera e propria «follia delle code». Le aziende, i collaboratori e i clienti trascorrono all'anno oltre 21'000 ore in coda: un dato che non è degno di una piazza economica moderna. Anno dopo anno, questo problema costa all'economia 1,5 miliardi di franchi, ossia mezzo punto percentuale del prodotto interno lordo (PIL). Uno dei compiti principali dello Stato è assicurare un'infrastruttura stradale sicura e moderna. In breve, «L'economia non vuole pagare sempre di più per restare in coda.»

Marcel Probst, Presidente di Handel Schweiz, le cui 33 associazioni settoriali - con 3'700 soci e 680'000 collaboratori - sono tra i principali datori di lavoro privati in Svizzera, ha sottolineato «l'importanza vitale» della rete stradale per il commercio; il cui funzionamento perfetto «è un presupposto basilare, tuttavia il suo significato per l'economia nazionale è di gran lunga sottostimato». L'importanza di un'infrastruttura funzionante per la prosperità e il benessere del Paese emerge a malapena nella discussione politica, ha affermato Probst. I disagi, le congestioni del traffico e il collasso dell'infrastruttura stradale hanno conseguenze pesanti per l'economia nazionale.

Il Consigliere nazionale UDC Walter Wobmann, che ha partecipato alla conferenza stampa anche in veste di Presidente della Federazione motociclistica svizzera (FMS) e di BUS CH, ha fatto presente che in Svizzera non è praticamente più possibile costruire reti infrastrutturali completamente nuove. Per questo occorre urgentemente ampliare le reti esistenti in funzione delle esigenze: «A tale scopo servono mezzi finanziari che l'odierno sistema del finanziamento dei trasporti non è in grado di fornire.» Quale rappresentante dell'associazione svizzera delle imprese private autopostali e di autolinee del trasporto pubblico, anche Wobmann ha voluto subito smentire un'altra errata convinzione: «L'approvazione dell'iniziativa non danneggia i trasporti pubblici», ha asserito Wobmann. I mezzi già destinati ai trasporti pubblici continueranno ad essere impiegati a tale scopo.

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