Fornitori dei garage: netto recupero per il settore

Swiss Automotive Aftermarket SAA

Fornitori dei garage: netto recupero per il settore

12 ottobre 2020 agvs-upsa.ch – La pandemia di coronavirus ha causato un brusco crollo dell’economia svizzera che ha interessato anche i fornitori dei garage. Ciononostante, per l’associazione di categoria la situazione attuale è nettamente migliorata rispetto al trimestre precedente.

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pd. L’allentamento delle misure di contenimento da metà maggio e i programmi di sostegno approvati stanno già consentendo un’energica ripresa, secondo l’associazione di categoria SAA. Circa un terzo (l’11% nel trimestre precedente) delle aziende intervistate afferma che il livello attuale di occupazione è buono. La ripresa è in corso, anche se ad un ritmo più lento, ma dovrebbe continuare nei prossimi trimestri.

In termini di fatturato si è registrato un significativo incremento da «soddisfacente/negativo» a «buono». Ora le aziende che definiscono buono il proprio fatturato complessivo sono quasi il 20% in più. Circa il 65% (il 75% nel trimestre precedente) delle aziende intervistate considera soddisfacente il proprio giro d’affari. Segnali positivi si intravedono anche nella situazione dei ricavi delle aziende: il 27% degli intervistati, ossia il 20% in più, ha valutato il proprio livello di ricavi «buono».
 
Alla luce della ripresa della domanda, il 22% degli intervistati (il 7% nel trimestre precedente) prevede un aumento dell’occupazione per il quarto trimestre. Poco meno di due terzi delle aziende, prevede che il livello rimarrà invariato, ossia il 10% in più rispetto al trimestre precedente. 

La maggior parte degli intervistati, e precisamente il 73% (era il 50% nel trimestre precedente), prevede che gli utili rimarranno allo stesso livello o miglioreranno, mentre il 27% (il 50% nel trimestre precedente) immagina un peggioramento. Circa il 54% (il 41% nel trimestre precedente) delle aziende partecipanti prevede un fatturato costante, mentre il 22% (il 9% nel trimestre precedente) scommette persino su possibili aumenti. Sebbene l’8% (il 18% nel trimestre precedente) delle aziende preveda ancora una riduzione dell’organico, questa è molto meno pronunciata rispetto a quella registrata durante o poco dopo il lockdown. La maggioranza, ossia l’81% (il 77% nel trimestre precedente), prevede che il numero di collaboratori rimarrà invariato nel prossimo trimestre. Ciò potrebbe essere legato al fatto che durante la fase di ripresa economica nella seconda metà del 2020 le aziende aumenteranno inizialmente il carico di lavoro dei collaboratori al momento meno impegnati e saranno quindi restii ad assumere nuovo personale. L’86 per cento (il 52% nel trimestre precedente) delle aziende considerate non prevede il lavoro ridotto per il prossimo trimestre. Rispetto al trimestre precedente, il lavoro ridotto è previsto complessivamente dal 30% delle aziende. 

Praticamente identica al trimestre precedente è l’aspettativa rispetto all’andamento dei costi dei materiali. Il 78% (il 75% nel trimestre precedente) delle aziende intervistate prevede che i costi resteranno invariati nel quarto trimestre. Per quanto riguarda l’andamento dei costi del personale, la maggior parte degli intervistati, e precisamente l’89% (l’80% nel trimestre precedente), pensa che non ci saranno variazioni. Dall’ultimo sondaggio la previsione è dunque variata del 10%, passando dal calo dei costi a costi costanti. A far salire nuovamente i costi salariali nelle aziende è la sospensione del lavoro ridotto.
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