Il codice deontologico non è lettera morta

Intervista: Manfred Wellauer

Il codice deontologico non è lettera morta

11 luglio 2019 agvs-upsa.ch – A volte è appeso in modo ben visibile nello showroom, altre volte è nascosto da qualche parte nel backoffice: il codice deontologico dell’UPSA è un impegno che i garagisti assumono nei confronti della clientela, dei collaboratori, dell’ambiente e dei colleghi. Il vicepresidente Manfred Wellauer spiega i motivi per cui il codice non è affatto lettera morta.

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«Il garagista deve essere consapevole di quello che recita effettivamente il codice deontologico»: Manfred Wellauer a margine dell’assemblea dei delegati UPSA davanti alla Aegerihalle.


sco. Signor Wellauer, che significato ha il codice deontologico dell’UPSA per lei come garagista?
Manfred Wellauer, vicepresidente UPSA: Io paragono il codice deontologico a uno specchio. Uno specchio che l’Unione mette davanti al garagista o che il garagista usa per guardarsi. Da un lato per capire la sua immagine verso l’esterno: com’è visto dai clienti? Cosa percepisce il cliente? Ma anche verso l’interno: com’è il rapporto con i collaboratori? Come sono affrontate le tematiche ecologiche? Il garagista deve essere consapevole di quello che recita effettivamente il codice deontologico.

A proposito di ecologia: è necessario un codice deontologico? Soprattutto nel settore ambientale esistono leggi chiare che, ad esempio, prescrivono che l’olio esausto non debba essere gettato in giardino, bensì smaltito da un’azienda specializzata...
Sì, è esatto. Ma la legge non dice niente su certi rifiuti: oggi cartone, carta e plastica possono essere gettati senza problemi nell’immondizia. Non sono fissato per l’ecologia, ma riconosco che ci vuole poco per allestire in azienda la raccolta del cartone. Tutti i ricambi che riceviamo dai fornitori sono imballati nel cartone, quindi parliamo di grandi quantità.

Il codice deontologico è stato sottoscritto dal presidente centrale Urs Wernli, da Pierre Daniel Senn e da lei come vicepresidente. Perché non viene fatto sottoscrivere a ogni singolo garagista? Servirebbe ad aumentarne il carattere vincolante.
Il codice deontologico è un appello che il garagista rivolge a se stesso. Se il garagista decide o meno di applicarlo con convinzione, non dipende certo dalla sua firma, secondo me. Il codice può essere paragonato a una certificazione: anche in questo caso è possibile scegliere di attenersi o meno ai punti che sono stati elaborati. L’importante è riflettere sugli aspetti che possono essere migliorati. Firmare un documento per poi appenderlo alla parete o chiuderlo in un cassetto non serve a niente.

Cercando in Google i termini UPSA e codice deontologico, compaiono numerosi garage che aderiscono ai suoi principi.
Mi fa molto piacere, sebbene credo che la cosa passi quasi inosservata al vasto pubblico. È interessante: spesso i garage che mettono ben in evidenza all’ingresso la loro targa di adesione all’UPSA danno anche risalto al codice deontologico. In questo modo segnalano la loro identificazione con l’Unione e ne sottolineano l’appartenenza. Dall’altro lato ci sono garagisti che non espongono né la targa né il codice. Se si agisce secondo i valori del codice, è bene farlo vedere e farlo sapere al cliente, ad esempio tramite il sito web o con un altro mezzo di comunicazione. Ma non credo che molti clienti sappiano dell’esistenza del codice, a meno che non lo abbiano visto esposto in una sala d’attesa di qualche garage.

Cosa può fare l’Unione per far conoscere il codice all’esterno?
Controdomanda: è davvero necessario che il codice deontologico sia noto ai clienti? Anzi, andiamo alla radice: è necessario che l’unione professionale UPSA sia conosciuta all’esterno? Per me è importante che il garagista svolga un buon lavoro e ne possa ricavare un certo guadagno. Se poi il codice gli è d’aiuto, tanto meglio! Ma non credo che il cliente scelga un garagista perché si attiene al codice deontologico. Non credo neppure che il cliente scelga un garagista perché aderisce all’UPSA. Non è neppure necessario. Anche lei sceglie il suo giardiniere non perché è iscritto all’associazione di categoria ma perché le offre un buon rapporto qualità-prezzo, perché lo ritiene affidabile, le fornisce un buon servizio, è vicino a lei o per qualche altro motivo. Non dobbiamo sopravvalutare l’importanza dell’Unione a livello pubblico. L’UPSA svolge una funzione di sostegno, consulenza e accompagnamento a favore dei suoi membri, ma non necessariamente dei loro clienti.

L’intervista completa a Manfred Wellauer è disponibile nel nuovo numero di AUTOINSIDE 7/8-2019.

 
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