Mai in Germania con le targhe professionali!

Targhe professionali

Mai in Germania con le targhe professionali!

11 ottobre 2019 upsa-agvs.ch – I doganieri tedeschi danno la caccia alle targhe professionali svizzere. Se ne è accorto anche un carrozziere all’inizio di ottobre. Fino alla conclusione dei negoziati, quindi, meglio tenere a mente un mantra: mai in Germania con le targhe professionali!


Se si attraversa il confine svizzero in Germania con il cartello di un concessionario sulla propria auto, si rischia un autobus pesante. (Immagine Administrazione federale delle dogane)

abi. Per i garagisti la notizia giunta alla fine di settembre è stata come una schiarita all’orizzonte: l’Ufficio federale delle strade (USTRA) sta conducendo negoziati sulle targhe professionali con l’Italia e la Germania. Mentre infatti la Svizzera accetta quelle provvisorie emesse dai due paesi, agli svizzeri è proibito farvi ingresso con le targhe professionali. Le trattative sono tuttora in corso e ancora non è stato trovato un accordo.

Il carrozziere René Straub ha fatto questa amara esperienza all’inizio di ottobre, quando è stato fermato a Costanza a soli 500 m dal confine. Notati gli articoli di UPSA Online dedicati all’argomento, contatta la redazione e racconta una storia che a tratti suscita ilarità.

Straub era in giro per Kreuzlingen con un veicolo dotato di targhe professionali quando ha deciso su due piedi di andare a pranzare a Costanza. «Lì c’è un buon ristorante», spiega Straub ridendo. Ma il fatto successo poco dopo gli ha guastato l’appetito. Giunto al centro di Costanza il carrozziere è infatti stato fermato da due doganieri tedeschi in incognito. Gli ufficiali hanno spiegato a Straub la violazione commessa. «Non potendo fare denuncia da soli hanno dovuto chiamare la polizia», aggiunge Straub.  

Giunta poco dopo la volante, i doganieri hanno spiegato il problema agli agenti. «I poliziotti erano visibilmente confusi e non avevano la minima idea di cosa si stesse parlando», ricorda il carrozziere. «All’inizio avevano pensato che non fossi assicurato.» Al che Straub ha spiegato loro il principio alla base delle targhe professionali, precisando che non si sarebbe mai azzardato a circolare con un’auto non assicurata. «A quel punto gli agenti intervenuti, peraltro molto gentili, sembravano quasi dispiaciuti.» Ciononostante il carrozziere ha dovuto lasciare il veicolo sul posto – a 500 metri dal confine. In seguito è riuscito a far rientrare l’auto in Svizzera. Non vi riveliamo come. 
 
 

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Quel che conta è che il pranzo è costato più del previsto. «Non sappiamo ancora a quanto ammonterà la multa. Si vedrà», conclude Straub. Sicuramente non saranno bruscolini, come ha dimostrato un caso verificatosi nel novembre 2018. Allora un garagista ha dovuto sborsare 1300 Euro per la stessa violazione.

Con il senno di poi, il carrozziere fa un bagno di autocritica: «Non ci avevo pensato. Altrimenti avrei fatto a piedi quel poco di strada per superare il confine.» Per Straub l’iniquità sta anche nella disparità di trattamento. «I veicoli stranieri possono entrare in Svizzera senza problemi. Ma all’inverso non è consentito.» 

Per questo motivo, UPSA Online ricorda agli svizzeri di non andare in Germania e Italia con le targhe professionali fino a quando non si saranno conclusi i negoziati. Qui trovate i fatti principali sulle targhe professionali, riepilogati dal servizio legale UPSA:

Alto là al confine!
Dal punto di vista del diritto doganale non vi sarebbero impedimenti. Quello della circolazione prevede invece dei casi in cui chi valica i confini con una targa professionale può essere multato. Solo gli autoveicoli con una targa assegnata da un’autorità statale estera (uffici della circolazione stradale) sono infatti ammessi alla circolazione internazionale. Essendo rilasciate da un garagista anziché da una pubblica autorità, le targhe professionali non rispondono quindi a questo criterio.  Pertanto l’UPSA sconsiglia vivamente la circolazione all’estero con le targhe professionali.
 
Solo per i professionisti
Le targhe professionali vengono rilasciate solo alle aziende delle dimensioni stabilite dall’Allegato 4 dell’Ordinanza sull’assicurazione dei veicoli (OAV). I garagisti a tempo perso, quindi, non hanno diritto alle targhe.
 
Per titolari, dipendenti e potenziali acquirenti
Secondo l’art. 25 par. 1 OAV le targhe professionali possono essere utilizzate solo quando il titolare o un dipendente dell’azienda è alla guida del veicolo o accompagna il conducente. Il loro uso è permesso anche ai congiunti del titolare o dei dirigenti dell’impresa. Se il trasferimento di un veicolo è effettuato nell'interesse dell'azienda, altre persone incaricate dal titolare o dal dirigente dell'azienda possono far uso delle targhe professionali, ma devono guidare esse stesse il veicolo (art. 25 par. 2 OAV). Inoltre, eventuali acquirenti possono provare per una corsa non accompagnata i veicoli muniti di targhe professionali se questi ultimi sono in grado di funzionare con sicurezza e soddisfano le prescrizioni. Il titolare deve tenere un registro in cui riportare queste corse e conservarlo per un biennio (art. 25 par. 3 OAV).
 
La vignetta: non obbligatoria ma consigliata
Fondamentalmente, i veicoli a motore e i rimorchi con un peso complessivo di massimo 3,5 t devono avere la vignetta. Quelli muniti di targa professionale fanno però eccezione nei giorni lavorativi. Vale la pena ricordare che, ovviamente, la domenica non è un lavorativo. Lo stesso dicasi per i festivi, che peraltro variano da cantone a cantone. Per evitare di dover controllare ogni volta se in un dato cantone sia festa o meno, si consiglia di munire di vignetta i veicoli contrassegnati da targhe professionali. Così, si sventa il pericolo di multe salate.
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