Ecco cosa hanno in comune Dario Cologna e un garagista UPSA

Ecco cosa hanno in comune Dario Cologna e un garagista UPSA

Puntuale per i campionati mondiali di sci nordico a Falun, Svezia, l'eccezionale atleta svizzero Dario Cologna è di nuovo in piena forma. La formula del successo dell'ambasciatore CheckEnergeticaAuto dev'essere ben nota ai garagisti UPSA poiché lo sci di fondo di alto livello e la gestione di un'autofficina hanno più punti in comune di quanto non si pensi.

Il principio: indubbiamente Dario Cologna ha un grande talento, ma senza l'enorme impegno che dedica all'allenamento non occuperebbe oggi il posto che occupa. Infatti è solito salire sul podio e addirittura conquistare il gradino più alto nelle competizioni importanti.

Non c'è differenza tra lui e il garagista: anche quest'ultimo ha solitamente talento e deve allenarsi duramente. Ogni giorno. In questo caso si parla di lavoro più che di allenamento, ma l'effetto è lo stesso: si migliora giorno dopo giorno. E chi ha superato con successo un livello di formazione dell'UPSA o ha appena concluso un contratto può ritenersi giustamente un vincitore.

I punti di forza: Dario Cologna potenzia in pratica esclusivamente i propri punti di forza e si concentra sugli aspetti che può influenzare. Tra i suoi punti di forza rientrano la potenza, la resistenza e la precisa coordinazione. Non modifica ciò che lo porta al successo e quindi non si assume nemmeno inutili rischi. Per lui c'è solo un'evoluzione e non una rivoluzione.

La precisa coordinazione è nota anche ai garagisti, sebbene oggi naturalmente ci sia in gioco molta più elettronica di un tempo, quando occorreva molta più abilità manuale un orecchio fino. Anche il garagista deve avere forza e resistenza, perché le esigenze della clientela crescono di continuo. Anche il garagista rimane fedele alla propria formula per il successo e per la sua evoluzione punta principalmente sul produttore, sia per i modelli sia per i margini…

La flessibilità: gli atleti di punta devono saper pianificare perché la loro finestra temporale non è infinita: nei casi migliori dieci anni, alcune volte un paio d'anni in più. Se in questa pianificazione accade qualcosa di imprevisto, come il grave infortunio al piede di Dario Cologna nel 2013, l'atleta deve reagire in modo flessibile adattandosi rapidamente al fuori programma. Come Dario: in seguito a una caduta mentre faceva jogging si è affidato ad un metodo di riabilitazione ancora completamente sconosciuto fino a quel momento. Risultato: due medaglie alle olimpiadi.

La flessibilità è richiesta anche ai garagisti, soprattutto nella gestione. I clienti richiedono infatti flessibilità nei prezzi e nelle scadenze, essenzialmente richiedono flessibilità su ogni aspetto. Rispetto a Dario Cologna, dal garagista ci si aspetta che lavori anche quando si è slogato una caviglia.

Gli obiettivi: se Dario Cologna da giovane atleta si fosse ispirato allo sci di fondo elvetico del passato, si sarebbe limitato a livello mentale. Prima di lui non c'era alcun campione del mondo, nessun vincitore della coppa generale del mondo, nessun vincitore olimpico. Si è dovuto porre da solo i suoi obiettivi: «Un giorno voglio diventare il miglior fondista svizzero.»

Per il garagista, gli obiettivi costituiscono un discorso a parte: non può porseli tutti da solo neanche volendo. Infatti, questi sono a lui imposti dall'importatore o dal produttore. Ed è proprio qui l'unica differenza tra Dario Cologna e il garagista: nessuno impone a Dario di fare un tempo record sugli sci quando non c'è più neve…


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