«Fateci tornare a lavorare!»

Settore svizzero dell’automobile

«Fateci tornare a lavorare!»

24 aprile 2020 agvs-upsa.ch – I garagisti svizzeri potranno riaprire le loro superfici espositive e di vendita al più presto l’11 maggio, ma anche questa data non è certa. Una situazione insostenibile per il nostro settore. In un comunicato stampa il presidente centrale dell’UPSA si rivolge al pubblico.
 

sco. Lunedì gli autolavaggi svizzeri potranno riprendere la loro attività. Il Consiglio federale ha preso questa decisione dando seguito a una richiesta, in una lettera aperta, del presidente centrale dell’UPSA Urs Wernli e del vicepresidente Pierre Daniel Senn. Anche la copertura mediatica, soprattutto nei media di Ringier Blick e blick.ch, è stata certamente utile.

Qui potete leggere l’attuale comunicato stampa UPSA in versione integrale:

 

Colpiti 84’000 posti di lavoro​

Settore svizzero dell’automobile: «Fateci tornare a lavorare!»

Berna, 24.04.2020 –  Il settore svizzero dell’automobile è ancora in attesa di impegni vincolanti su quando le aziende potranno riaprire le loro superfici espositive e di vendita. Sinora è certo solo che fino all’11 maggio non sarà possibile vendere normalmente automobili. Urs Wernli, presidente centrale dell’Unione professionale svizzera dell’automobile (UPSA), chiede l’apertura degli showroom. Un piano di igiene e di sicurezza è disponibile da due settimane e l’esperienza in Germania dimostra che funziona senza problemi.

«È in gioco la sopravvivenza di 15’000 aziende con 84’000 collaboratori», afferma Urs Wernli. Per l’Unione professionale svizzera dell’automobile (UPSA) e per le aziende che ne fanno parte, l’incertezza è «veleno puro». Finora si sa solo che le superfici di vendita dovranno rimanere chiuse almeno fino all’11 maggio. Se dopo tale data si potranno vendere di nuovo automobili, non è ancora chiaro.

Con il lockdown dell’economia svizzera del 16 marzo, il commercio di automobili si è praticamente paralizzato. Solo in aprile questa attività, vitale per i garagisti svizzeri, è crollata del 75-80 percento. Una situazione che ha un impatto negativo anche sulle attività d’officina. Figas, la fiduciaria specializzata nel settore dell’automobile, ha calcolato sulla base di un’azienda media che, nella situazione attuale, l’intero utile annuo necessario per gli investimenti va perso in due o tre mesi. Attualmente, il lavoro è consentito solo nelle officine. E il 27 aprile riapriranno finalmente gli autolavaggi.

Il ramo svizzero dell’automobile, in veste di settore importante per l’intero sistema, ha mantenuto operative le officine per autovetture e veicoli commerciali anche dopo il blocco delle attività, dimostrando che le misure di sicurezza e di igiene richieste dalla pandemia di coronavirus vengono rispettate. In questo modo, i garagisti svizzeri e i loro collaboratori hanno contribuito a garantire la sicurezza sulle nostre strade e l’approvvigionamento dei beni di prima necessità del Paese. «Al Consiglio federale chiediamo: fateci tornare a lavorare, lasciateci aprire le nostre superfici di vendita, non piantateci in asso ora», è stato l’appello urgente del presidente centrale dell’UPSA Urs Wernli.

Esperienze positive in Germania
In Germania, gli showroom delle concessionarie automobilistiche sono di nuovo aperti da lunedì 20 aprile. Dopo cinque giorni, Thomas Peckruhn vicepresidente della ZDK (Federazione tedesca per il commercio e la riparazione di veicoli) tira un bilancio positivo: «I nostri membri stanno facendo ottime esperienze. Questo anche perché sia i collaboratori che i clienti dimostrano grande disciplina e sanno come comportarsi.» Grazie alla rapida apertura, molte concessionarie tedesche hanno già revocato il lavoro ridotto per una gran parte dei loro collaboratori; «così facendo, possiamo anche alleviare l’onere per lo Stato», chiosa Peckruhn. Il vicepresidente della ZDK si lascia sfuggire un consiglio da oltre il Reno: non vede «alcun motivo» contrario alla riapertura delle superfici espositive anche in Svizzera.

 

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