«I garagisti gestiscono la situazione difficile in modo encomiabile»

«I garagisti gestiscono la situazione difficile in modo encomiabile»

2 giugno 2016 agvs-upsa.ch - La 39a Assemblea dei delegati UPSA di Arbon è ruotata intorno alla ristudiata strategia dell’Unione e a un appello accorato: quello di votare SÌ all’Iniziativa della vacca da mungere il 5 giugno.

Con il suo saluto, Monika Knill, Consigliera di Stato del Canton Turgovia, ha conquistato le simpatie generali sin dall’inizio: «Vi ringrazio di essere qui oggi e non all’inaugurazione del tunnel NFTA, come tutto il resto della Svizzera.» All’apertura la Consigliera ci ha mandato il suo collega perché non voleva farsi sfuggire l’occasione di dare il suo benvenuto in Turgovia ai delegati UPSA e agli ospiti proprio in occasione del suo primo giorno da Presidente del Consiglio di Stato.


 
Nella sua relazione di apertura, il Presidente centrale Urs Wernli ha sottolineato quanta vitalità abbia portato la rapida riduzione dei prezzi degli importatori subito dopo l’abolizione del cambio minimo con l’Euro, introdotta dalla Banca nazionale svizzera nel gennaio 2015: «Mai come oggi i clienti hanno potuto acquistare così tante auto per così poco denaro.» Ma c’è un ma: i ribassi estremi si sono ripercossi pesantemente sui margini - nel commercio sia del nuovo, sia delle occasioni. Wernli non ha però dato solo un quadro a tinte fosche: «È un fatto degno di nota che la maggior parte dei garagisti UPSA sia riuscita ad aver successo nonostante le tante avversità di un contesto di mercato fortemente conteso e segnato da sovraccapacità ed erosione dei margini.» Secondo Wernli, ciò è prova della concorrenzialità e della buona performance dei garagisti, dimostratisi capaci di gestire la difficile situazione di mercato insieme a collaboratori e fornitori zelanti - «per questo va a voi la mia profonda ammirazione», ha affermato Wernli.

Le colonne portanti delle attività dell’Unione restano la formazione e il perfezionamento nonché la cura degli interessi nei confronti di politica e autorità. In futuro l’UPSA intende adoperarsi più coerentemente in favore della libera imprenditoria, indipendentemente dall’assetto delle singole aziende membri. Wernli sottolinea come l’UPSA sia aperta alle imprese di qualsivoglia forma che operino sul mercato della mobilità individuale orientandosi a criteri come qualità, sicurezza, ecologia ed equità in fatto di assistenza al cliente. «Ogni catena è forte quanto il suo anello più debole», ha affermato Wernli. Occorre dunque impegnarsi reciprocamente perché le sezioni e le commissioni tecniche si facciano carico di responsabilità e contribuiscano al progresso comune.

Aggancio al territorio, un potenziale da sfruttare
Anche le sezioni sono poste a cardine delle attività politiche dell’Unione, che in futuro si faranno più assidue: «L’aggancio al territorio deve essere sfruttato ancora meglio ai fini della rappresentanza politica», ha spiegato Urs Wernli ai delegati. È per questo che l’UPSA sostiene, insieme alle sezioni, l’impegno politico a livello regionale - perché consapevole che la rete politica nazionale godrà così di un più ampio appoggio e che la collaborazione con le autorità a livello regionale e nazionale consentirà di raggiungere risultati migliori.
 
Tutte le attività ruoteranno non tanto intorno all’associazione quanto più ai singoli membri che si avvalgono del marchio UPSA perché votati all’alta qualità e alla cordialità nei servizi.


Come vuole la tradizione, i membri del Consiglio centrale hanno rivolto uno sguardo retrospettivo e uno prospettivo ai loro rispettivi settori. Eccone i punti salienti:
 

Markus Hesse (Commercio): Con 323‘000 veicoli nuovi e 859‘500 usati, il 2015 è stato un anno formidabile a livello numerico - un anno che ha catapultato le vendite a livelli che alcuni marchi non avevano visto da tempo. Quanto ai risultati, però, l’anno è stato preoccupante - stando a Figas, nel ramo dei professionisti dell’auto il ritorno sulle vendite è di appena l’1,4%. Ha invece riscosso il favore dell’UPSA il mantenimento dell’attuale comunicazione autoveicoli (seppur in forma leggermente modificata) fino ad almeno il 2022.


Dominique Kolly (Veicoli utilitari): Per il 2015 era stata pronosticata una crescita del 5% nel settore dei veicoli utilitari pesanti; il risultato è stato invece un -6,5%. In compenso, quelli leggeri hanno superato tutte le aspettative con un +7,7%.  Ciononostante, le sfide non si ridimensioneranno perché l’economia è soggetta a forti pressioni. Grandi successi sono stati riscossi anche dalla transport.ch, che ha registrato un record di espositori e visitatori.


René Degen (Servizi e After Sales): Con la sua immancabile vena umoristica, Degen ha lodato tutti i garagisti certificati CEA per gli sforzi compiuti lo scorso anno e in quello in corso. Allo stesso tempo ha preso di mira con la sua ironia il dilagante turismo degli acquisti, che non si ferma più agli alimenti ma tocca sempre più i veicoli e i servizi di riparazione.


Charles-Albert Hediger (Formazione professionale): Dopo gli applausi tributati ai meccatronici svizzeri Jean Trotti e Fabian Britt per i loro successi agli SwissSkills e agli WorldSkills 2015, l’attenzione si è concentrata sull’adeguamento dei profili di qualificazione delle professioni di meccanico di manutenzione e di meccatronico di automobili. Charles-Albert Hediger ha poi rivolto un appello a quanti siano interessati a partecipare alla consultazione attualmente in corso sul ristudio dei piani didattici.


Pierre Daniel Senn (Politica): Affiancato da François Launaz, Presidente di auto-schweiz, Senn ha lanciato un messaggio politico centrale: il 5 giugno votate SÌ all’iniziativa «per un equo finanziamento dei trasporti»! Contestualmente Senn ha esposto in dettaglio quanto denaro (si tratta di 1,5 miliardi di franchi) rifluisca nel necessario ampliamento della rete stradale. E proprio questa è la somma che l’iniziativa esige ora dalla Confederazione perché questa adempia al suo obbligo sancito dalla Costituzione di sviluppare la rete stradale.


Nicolas Leuba (Assicurazioni sociali): Il messaggio centrale è stato confortante: la cassa di compensazione e la cassa pensione Mobil godono di ottima salute, anche grazie a un grado costante di copertura del 105,5% che garantisce l'attuale tasso d’interesse del 2,25%. Secondo Leuba, il valore è eccezionale se paragonato al tasso d’interesse minimo LPP dell’1,25%.


Quindi sono stati approvati all’unanimità il conto economico, chiuso con un utile di 60‘379 franchi, e il bilancio, con un attivo fisso di 6‘113‘340 franchi. Le quote associative si attestano intorno al livello attuale.
 
Infine è stato reso onore a Kurt Aeschlimann, Paul Antille, Fritz Bosshard, Adrien Clénin, Bruno Diriwächter e Franco Fontana per il loro impegno a favore dell’UPSA e dei suoi membri.
 
Il garagista, fornitore di soluzioni di mobilità
La 39a Assemblea dei delegati UPSA è ruotata intorno all’aggiornamento della strategia, che viene vagliata periodicamente al convegno a porte chiuse del Consiglio e, se necessario, adeguata. E così è stato: la strategia è stata rivisitata e sviluppata. Il suo cardine è un’azione possibilmente ampia dell’UPSA, intesa nel suo complesso - un’opera da cui i membri possano trarre benefici durevoli. Nella certezza che le forme e le offerte della mobilità muteranno profondamente nell’era della digitalizzazione, la strategia UPSA si sostanzia nello statement: «I garagisti UPSA sono gli interlocutori di riferimento in fatto di soluzioni onnicomprensive di mobilità nel trasporto individuale». In esso si rispecchia uno sviluppo in cui il garagista, da venditore, riparatore ed erogatore di servizi, si trasforma sempre più in un fornitore completo di soluzioni di mobilità - anche se, in fin dei conti, tutto continua ovviamente a ruotare intorno a fatturati e ricavi.


 
«Dovremmo chiederci se il numero di unità vendute sia l’indicatore rilevante per il ramo»

Markus Hesse, passando in rassegna lo scorso esercizio ha parlato di un «anno formidabile» – si riferisce principalmente al totale delle unità vendute ma non ai margini dei commercianti…
Markus Hesse: È così. Da anni i margini dei commercianti si contraggono costantemente a causa del calo dei prezzi e del franco forte. E naturalmente i garagisti si chiedono quando finirà tutto ciò. È vero che BAK Basel pronostica una stabilizzazione del livello dei prezzi ma essa dipende ovviamente dall’andamento economico e dal rapporto euro-franco.

La fiduciaria FIGAS ha quantificato il ritorno medio sulle vendite in un 1,4%. In altri rami dilaga già il panico per molto meno. In questo, invece, sembra che ci si sia abituati a valori del genere. Ma si può continuare in questo modo?
Prendiamo ad esempio l’industria degli orologi. Lì il panico dilaga non appena il ritorno sulle vendite scende sotto il 17% mentre da noi il successo delle attività è determinato dal numero di unità vendute. Dovremmo cominciare a valutare seriamente se questo dato sia davvero l’indicatore rilevante per il nostro ramo o se non si debba piuttosto dare più peso all’aspetto economico-aziendale.

Lo scorso anno alcuni marchi hanno assistito a uno slancio delle vendite che non avevano visto per molto tempo. Chi se l’è cavata bene? E chi no?
Sono andati molto bene marchi come BMW e Mercedes, meno bene invece i fabbricanti di auto di media cilindrata, che non hanno potuto correggere i prezzi con la stessa rapidità della concorrenza europea.

Nel suo rapporto ha anche ricordato che non ci lasceremo alle spalle tanto velocemente lo scandalo dei gas di scarico di VW - cosa intendeva dire?
Questa storia mi ricorda un po’ il Tour de France; non appena si scopre che qualcuno si è dopato, il sospetto si fa generalizzato perché si pensa che tanto siano tutti dopati. Notizie del genere su Opel, Mitsubishi e Fiat sono spuntate fuori continuamente negli ultimi giorni e settimane. Credo che l’industria dell’auto sarà tenuta sotto stretta osservazione ancora per molto. È vero che ciò riguarda i fabbricanti ma alla fin fine siamo noi garagisti a lavorare a contatto con la clientela.

La sua previsione per l’anno in corso è leggermente al di sotto delle unità vendute nel 2015, fatto più che comprensibile. Il mercato è saturo e adesso scocca l’ora delle pratiche predatorie…
Il mercato è saturo da tempo; la crescita è possibile solo facendo aumentare la popolazione con l’immigrazione. È difficile immaginarsi che il grado di motorizzazione possa aumentare sensibilmente, quindi non restano che la pratiche predatorie.
Markus Hesse è responsabile del settore «Commercio» in seno al Consiglio centrale UPSA.


 
«I dati delle vendite non sono stati soddisfacenti e ci hanno lasciati di sasso»

Signor Kolly, per il 2015 era stato pronosticato un +5% nelle vendite di veicoli utilitari pesanti. Alla fine, però, ne è risultato un -6,5%. Qual è stata la causa?
Dominique Kolly: I dati delle vendite non sono stati soddisfacenti e ci hanno lasciati un po’ di sasso. Tra le cause figura sicuramente il fatto che molti acquirenti hanno aspettato a lungo che arrivasse il momento „giusto“ per fare un investimento di questo genere. E lo hanno fatto ora, con il risultato che il numero di immatricolazioni del primo trimestre 2016 è stato molto elevato mentre le cifre delle vendite no.

Quanto ai veicoli utilitari leggeri, è stato superato il +7% pronosticato. In cosa risiedono le cause di questo divario nello sviluppo dei due mercati?
Per molte imprese di trasporti i veicoli utilitari leggeri sono non solo un’alternativa conveniente in termini di impatto della TTPCP, ma fondamentalmente sono anche un contributo all’aumento dell’efficienza.

Secondo FIGAS, il ritorno medio sulle vendite di automobili è dell’1,4% in tutto il ramo. Intorno a quale livello si muove il settore dei veicoli utilitari leggeri e pesanti?
FIGAS non menziona a parte il settore dei veicoli utilitari ma suppongo che ci muoviamo intorno alla stessa cifra dei nostri colleghi del settore delle auto.

Come già successo nel caso delle auto, la Confederazione pensa di prolungare gli intervalli CVM dei veicoli utilitari. Ciò non può che andare a scapito della sicurezza. Come reagisce l’UPSA in questo caso?
Ciò confligge assolutamente con le nostre idee. Abbiamo già manifestato la nostra posizione alla Confederazione in modo chiaro e inequivocabile. Ne va della sicurezza sulle strade, proprio come nel caso delle automobili. Basti pensare solo questo: in Svizzera i camion viaggiano generalmente con il 90% della massa a pieno carico e lo fanno per 150‘000 km all’anno. Il confronto con il mercato delle automobili è impossibile. Abbiamo fatto quanto potevamo e adesso dobbiamo aspettare e vedere cosa si deciderà.

Lei è a favore del rilascio della licenza per allievo conducente a 17 anni. Su quale intenzione si basa questa sua richiesta?
Principalmente è quello di concedere agli apprendisti abbastanza tempo per ottenere la licenza di condurre. Ciclicamente si ripropongono casi in cui gli apprendisti finiscono il tirocinio senza aver avuto il tempo necessario per prendere la licenza di condurre.

Nel 2015 la transport.ch ha registrato un nuovo record di espositori e visitatori. Cosa rende così popolare l’esposizione? E quali novità ci attendono nel 2017?
La transport.ch ha così tanto successo perché la fiera viene organizzata da professionisti per i professionisti. Quanto alle novità, non posso esprimermi al momento ma una cosa va detta:  fondamentalmente ciò che conta è la qualità e non la quantità. I record sono in secondo piano.

Dominique Kolly è responsabile del settore «Veicoli utilitari» in seno al Consiglio centrale UPSA.



 
«Il primo contatto con il cliente è di importanza fondamentale»

Signor Degen, quali sono stati, secondo lei, gli avvenimenti più degni di nota del 2015?
René Degen: Dal mio punto di vista personale e da quello dell’UPSA quello più notevole è stato sicuramente il forte sviluppo del CheckEnergeticaAuto. Dopo una fase iniziale talvolta lenta, abbiamo raggiunto una diffusione che ora ci consente di continuare a lavorare su una base stabile. Sempre più membri UPSA hanno capito che il CEA è una gran cosa e che li aiuta a distinguersi.

Che cosa la preoccupa di più al momento?
Allora ripartiamo subito con il CEA. Mi disturba il fatto che spesso il CheckEnergeticaAuto non venga messo in conto.  Eppure è un servizio che ha un valore. Basti pensare al fatto che ogni cliente può risparmiare fino a 400 franchi all’anno grazie al CEA. Se si fornisce questo servizio gratuitamente, ciò non solo incide sul valore ma addirittura lo sminuisce. Ma ciò che più mi preoccupa è il fatto che sia ormai una prassi sociale accettata chiedere un’offerta a un garagista svizzero - fenomeno peraltro sempre più diffuso nel settore delle riparazioni - e poi richiedere servizi nei Paesi confinanti. Che si tratti di Basilea, della Svizzera orientale, occidentale o meridionale, è ormai una pratica quotidiana nelle regioni di confine.

Che cosa dà motivo di speranza?
Tutti i passi, anche quelli piccoli, compiuti nel processo che vede il garagista trasformarsi da venditore, riparatore e prestatore di servizi a fornitore completo di soluzioni di mobilità. È una strada lunga, ne siamo coscienti, ma per noi dell’Unione è motivo di grande gioia unire le nostre forze per questo obiettivo, vagliare e realizzare continuamente nuove idee di servizi per promuovere questa trasformazione affinché il garagista UPSA possa distinguersi dagli altri.

Che cosa si attende per il settore Servizi e After Sale nell’anno in corso?
Mi aspetto un miglioramento e un ampliamento costanti dell’attuale gamma di servizi a sostegno dei nostri membri. Quanto al CEA, è già in programma un potenziamento. E se mi consente di fare un po’ di pubblicità in questa sede: date più peso alla consulenza! Con ciò mi riferisco in particolare alla funzione fondamentale del consulente nell’assistenza alla clientela: il primo contatto con il cliente è di importanza fondamentale ma non di rado viene sottovalutato un po’.

René Degen è responsabile del settore «Servizi e After Sales» in seno al Consiglio centrale UPSA.


 
«Stiamo parlando di più di un semplice voto il prossimo fine settimana»

Signor Senn, all’Assemblea dei delegati UPSA ha preso la parola insieme a François Launaz, Presidente di auto-schweiz. Insieme avete rivolto un nuovo appello accorato in favore del SÌ all’Iniziativa della vacca da mungere. Viste le previsioni dell’esito della votazione è necessario…
Pierre Daniel Senn: Sì, non dobbiamo mollare la presa proprio ora e ci batteremo fino all’ultimo minuto.  E ciò non vale solo per noi del Consiglio centrale UPSA ma anche per ogni membro dell’Unione. Siamo nella fase finale della mobilitazione e la prossima domenica avremo bisogno di ogni singolo voto.
 
Nel caso della votazione sulla canna del San Gottardo e ora nell’Iniziativa della vacca da mungere l’UPSA dà prova del suo forte impegno politico. Ciò viene percepito dai membri?
Sì, sentiamo l’appoggio dei nostri membri. È evidente che i membri non solo capiscono il forte impegno politico dell’UPSA ma addirittura lo sostengono. Ciò ci rafforza nel nostro intento di fare di più in questo senso.

All’AD il Presidente centrale Urs Wernli ha affermato che l’aggancio al territorio deve essere sfruttato meglio per gli scopi della rappresentanza politica. Cosa possono fare di più le sezioni in questo senso?
Essenzialmente stiamo parlando di più di un semplice voto in un fine settimana. Stiamo parlando, ad esempio, di un impegno nelle unioni delle arti e dei mestieri, nelle camere di commercio e in altre organizzazioni locali e regionali, in cui spesso si lavora per anni a piccole opere politiche, a volte anche a fatica. Ma è proprio questa la base del successo politico anche a livello nazionale.

Il ristudio della strategia UPSA è incentrato anche su una più stretta collaborazione con le autorità a livello sia regionale che confederativo. Come dovrebbe funzionare di preciso?
Per l’UPSA vale quanto detto poco fa per ogni singolo membro nelle regioni: opere politiche minuziose e faticose, acribia e capacità di resistenza. Nel caso dell’UPSA ciò vale per i contatti con i politici e i rappresentanti delle autorità, per la presenza ad eventi, per la collaborazione in vari organi. È un’opera di convincimento i cui risultati spesso non sono subito visibili ma che vanno conquistati nel corso di anni.

Dall’ottobre 2015 il Parlamento federale ha una composizione nettamente più borghese. Le associazioni di categoria del traffico su strada avvertono già il passaggio a una politica più conciliante nei confronti di economia e industria?
Credo che la politica a livello federale sia diventata più prevedibile. Negli anni passati, purtroppo, non è stato così perché non si è formata una maggioranza borghese in questioni importanti e la politica è stata spesso contraddistinta da maggioranze casuali. Oggi per fortuna non è più così. Ciò significa anche che i progetti affini all’economia e all’industria hanno molte più probabilità di passare velocemente il Parlamento. Per il nostro ramo è sicuramente un bene.

Pierre Daniel Senn è Vicepresidente UPSA e membro del comitato presidenziale.


Kaspar Hürlimann, Zugersee-Garage, Walchwil ZG

„Credo che sia un bene che l’UPSA abbia rivisitato la sua strategia. Mettere al centro non tanto l’associazione quanto più i suoi membri è un passo nella direzione giusta. Penso inoltre che sia importante pensare e agire in modo lungimirante.“


David Schälchli, Garage Village AG, Basadingen TG

„Con il ristudio della sua strategia l’UPSA vuole fornire un aiuto migliore ai suoi membri; trovo lodevole questo intento. Al momento la nostra situazione non è proprio agevole. Con il calo dei prezzi del nuovo, prosegue l’erosione dei margini e con il nostro lavoro non possiamo più coprire i costi. In più dobbiamo vendere le auto d’occasione sottoprezzo.“


Peter Baschnagel, Emil Baschnagel AG, Windisch AG

„Nella situazione in cui si trova al momento il ramo dei professionisti dell’auto, l’UPSA fa la cosa giusta ristudiando la sua strategia. I membri devono essere posti in primo piano perché si trovano a combattere su un fronte difficile.  Gli obiettivi si possono raggiungere solo unendo le forze; non serve a molto dimenarsi da soli.“


Urs Weibel, Autoweibel AG, Aarberg BE

„La nuova strategia sembra valida e, si spera, anche ben ponderata. Un passo affrettato non serve a nessuno perché se i membri non sono soddisfatti, non è soddisfatta neanche l’associazione e così non si può collaborare.“


Beat Salzmann, Forellensee-Garage, Zweisimmen BE

„Con il ristudio della sua strategia l’UPSA ha imboccato la strada giusta. Noi garagisti dobbiamo formare un fronte ancora più compatto e sostenerci a vicenda; ciò è importante soprattutto per le piccole imprese.“


Barbara Ferrari, Garage Ferrari SA, Bellinzona TI

„Chi ha una strategia ha anche una visione e fondamentalmente ciò è una buona cosa. Da noi in Ticino la situazione è piuttosto tesa, soprattutto per quanto riguarda i rapporti con gli importatori ufficiali. Dobbiamo fare anche i conti con molti importatori diretti.“


Hanspeter von Rotz, Autowelt von Rotz AG, Wil SG

„La nuova strategia è ottima. Il garagista sa infatti qual è la sua posizione. Trovo anche positivo che l’UPSA sostenga l’imprenditoria e non faccia distinzioni tra grandi e piccole aziende.“


René Diserens, Garage de Peney Diserens SA, Peney-le-Jorat VD

„La strategia rivisitata dell’UPSA mi piace. Tutti i garagisti devono essere uniti, soprattutto quelli piccoli. Quelli grandi infatti diventano sempre più potenti e le piccole aziende possono difendersi meglio se uniscono le loro forze.“


Daniel Schmid (destra) , Daniel Schmid AG, Aesch BL

„Molto è cambiato negli ultimi anni e decenni; è un bene che, con il suo nuovo orientamento, l’UPSA si tenga al passo con i tempi.“


Peter Schweizer (sinistra), Garage P. Schweizer AG, Liestal BL

„Penso che sia importante che la comunicazione tra l’associazione e i suoi membri venga migliorata. In fin dei conti, che senso ha per l’UPSA organizzare eventi informativi se i membri non ne sanno niente?“


Peter Müller (centrale), Garage Müller AG, Zwingen BL

„È importante che i membri vengano coinvolti più saldamente nelle attività dell’associazione; così scoprono cosa succede al di fuori della loro azienda. Un’associazione che agisce senza considerare i suoi membri non serve infatti a nessuno.“


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