Verso una circolazione stradale a impatto zero

Uno studio dell’Empa

Verso una circolazione stradale a impatto zero

11 aprile 2022 agvs-upsa.ch – Oggi la circolazione stradale è responsabile di circa il 30% delle emissioni di CO2 in Svizzera. Ridurre questo valore nella realtà è complesso e non così facile come credono i politici.

empa-artikel_1.jpgCome si confrontano i veicoli CNG con i veicoli a celle a combustibile e i veicoli elettrici a batteria in termini di riduzione di CO2? Immagine: Empa

pd/jas. Se entro il 2050 il 60% delle autovetture con motori convenzionali a benzina e diesel in Svizzera venisse convertito in veicoli elettrici, vale a dire veicoli a batteria, veicoli alimentati con celle a combustibile a idrogeno e veicoli alimentati con carburanti sintetici, le attuali sei milioni di tonnellate di emissioni di gas serra potrebbero essere ridotte di 2/4,5 milioni di tonnellate all’anno. Tuttavia, le condizioni quadro sono assolutamente cruciali.

Partendo da un modello di trasformazione delle auto nuove, basato principalmente sulla legge sul CO2 per l’immatricolazione di veicoli nuovi, uno studio approfondito condotto da ricercatori dell’Empa, del Paul Scherrer Institut (PSI), del Politecnico federale di Zurigo e del Politecnico federale di Losanna ha rilevato gli effetti sull’intero parco veicoli. Mentre per la flotta di veicoli nuovi è stato ipotizzato che entro il 2040 le autovetture alimentate a benzina e diesel saranno sostituite al 60% da veicoli alimentati a corrente elettrica, l’impatto sull’intero parco circolante sarà molto più graduale: nel 2050 il 60% delle autovetture potrebbe essere basato sulla mobilità elettrica, mentre il restante 40% sarebbe ancora mosso da motori a benzina e diesel.

empa-artikel_2.jpgI dodici scenari di possibile riduzione di CO2. Grafico: Empa

I ricercatori hanno previsto 12 scenari diversi. I risultati mostrano che, per otto dei dodici scenari le differenze di riduzione di CO2 tra veicoli a batteria, veicoli con celle a combustibile a idrogeno e veicoli alimentati con carburanti sintetici sono minime. Ciò è dovuto al fatto che in tali casi l’efficienza e la flessibilità dei sistemi si compensano reciprocamente. Nel complesso, questo significa che l’effettiva riduzione di CO2 legata al passaggio a una mobilità elettrica dipende in larga misura dalle condizioni quadro, come la costruzione di impianti fotovoltaici, lo sfruttamento delle eccedenze di elettricità e la possibilità di importare elettricità rinnovabile. Tutte le auto elettriche che circolano su strada rappresentano quindi solo metà dell’opera.

Per questo, oltre ai calcoli energetici, i ricercatori hanno analizzato anche gli effetti della ricarica di veicoli elettrici sulla rete elettrica locale. Infatti, un solo veicolo elettrico, che viene ricaricato per tutta la notte alla presa di corrente, corrisponde a circa quattro cucine elettriche accese alla massima potenza per sei ore. È quindi importante disporre di sistemi di ricarica intelligenti che adeguino la potenza di ricarica dei veicoli alle capacità attualmente disponibili della rete. Solo in questo modo è possibile evitare il sovraccarico delle reti elettriche e, in casi estremi, possibili interruzioni del servizio.
 
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