Controproposta del Canton Zurigo: un segnale nella politica del trasporto?

Iniziativa «anti-coda»

Controproposta del Canton Zurigo: un segnale nella politica del trasporto?

16 agosto 2017 upsa-agvs.ch - È «solo» un progetto cantonale. Eppure la controproposta all’iniziativa zurighese «anti-coda» potrebbe avere un effetto di richiamo per tutta la Svizzera.

sco. Le cifre sono allarmanti: ogni anno, gli automobilisti svizzeri passano in media 27 ore in coda, quelli zurighesi addirittura 54. Il fenomeno non è solo snervante ma anche caro e pericoloso. Caro perché le tante code che vessano il cantone più popolato della Svizzera causano un danno all’economia nazionale di 200 – 300 milioni di franchi all’anno. Tali costi vengono sostenuti perlopiù dall’economia, o più precisamente dall’artigianato, che nel traffico congestionato perde tempo di lavoro prezioso. Pericoloso perché lo stress causato dalle code aumenta il rischio di incidente e perché il traffico denso ostacola anche i soccorsi.

La controproposta all’iniziativa dell’UDC di Zurigo
Per questi motivi l’UDC di Zurigo aveva lanciato l’iniziativa popolare «Stop ai disagi del traffico (Iniziativa anti-coda)», cui è seguita una controproposta; su di essa il popolo è chiamato ad esprimersi il 24 settembre. L’iniziativa popolare chiedeva niente di meno che vincolare la capacità delle strade di importanza sovracomunale alla domanda e, di conseguenza, una modifica della costituzione cantonale. La proposta ha messo subito in allerta il Consiglio di Stato. Temendo dei conflitti con le direttive di rango superiore della Confederazione, l’esecutivo ha formulato così una controproposta che risponde per larga parte alle richieste dell’iniziativa, eliminando però i passi restrittivi ed equivoci.

Una parificazione con il trasporto pubblico
E così l’UDC ha ritirato la sua iniziativa per non ostacolare la controproposta. La variante dell’esecutivo intende parificare il traffico individuale motorizzato a quello pubblico elevandolo esplicitamente al rango di principale modalità di trasporto nella costituzione. «È una questione di parità di trattamento dei mezzi di trasporto», spiega Christian Müller, Consigliere cantonale del PLR e Presidente dell’UPSA Sezione di Zurigo.  La controproposta chiede inoltre che le capacità esistenti vengano ridistribuite ma non ridotte. Müller puntualizza: «Ciò riguarda soprattutto le città. Se si riducono le corsie, ad esempio per fare spazio alle linee degli autobus o alle piste ciclabili, deve esserci una compensazione.»

Il progetto «non determinerà un cambiamento di paradigma della politica zurighese dei trasporti», aggiunge la Consigliera di Stato e membro della Direzione dell’Economia Carmen Walker Späh (PLR):  «Ma è un segnale forte in favore del traffico individuale, che in passato è stato in parte trascurato.» Per Christian Müller, non va sottovalutato l’effetto psicologico: «Una vittoria del SÌ ci aiuterebbe a dare maggior slancio ai progetti in materia di politica del trasporto. E ci sarebbe utile anche in caso di opposizione poiché influisce sulla ponderazione degli interessi.

Il garagista ed esponente del PLR è fiducioso che il 24 settembre i zurighesi voteranno in favore della proposta: «È più che probabile se il popolo votante vede che il Governo e il Gran Consiglio raccomandano il SÌ.» Müller prevede un responso negativo da Zurigo e Winterthur, città da sempre di sinistra, e il sostegno delle regioni rurali, generalmente più conservatrici. Comunque andrà a finire, il risultato della votazione avrà un effetto di richiamo per tutto il paese.
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