«Non c’è motivo di preoccuparsi»

Mercato del diesel in Svizzera

«Non c’è motivo di preoccuparsi»

18 dicembre 2017 upsa-agvs.ch – Alla fine era inevitabile: visto il calo della domanda e dei prezzi dei veicoli diesel da quest’estate in Germania, gli osservatori del mercato registrano questa tendenza anche in Svizzera, sebbene in misura minore. Tuttavia, il segmento delle auto nuove e usate si sta sviluppando in modo diverso.
 
kro. Breve retrospettiva: nell’estate di quest’anno si è scatenata in Germania un’ondata di isterismo riguardante il diesel. Gli incombenti divieti di circolazione per i veicoli diesel più datati hanno dato l’impressione di essere alla vigilia del declino non solo del diesel ma anche del motore a combustione in quanto tale. Subito i media hanno alzato la voce scatenando un putiferio e mettendo sotto pressione il mondo politico che ha organizzato in fretta e furia un «vertice sul diesel», in cui sono stati messi alla berlina i massimi esponenti dell’industria automobilistica tedesca. Alla fine ci si è accordati su vantaggiosi incentivi di passaggio e su un fondo per un’aria più pulita nelle città tedesche. Le conseguenze per i concessionari sono state pesanti: i veicoli diesel usati restano più a lungo in attesa di un acquirente, i prezzi crollano e il danno è fatto. Per ironia della sorte, gli incentivi originariamente pensati per stimolare il passaggio a veicoli diesel di nuova generazione sono stati prevalentemente utilizzati dalla gente per nuove auto a benzina, andando a peggiorare ulteriormente la situazione sul mercato delle vetture diesel.
 
Prima svalutazione già in agosto
Da parte nostra eravamo curiosi di vedere se e in che misura le vicende del mercato tedesco si sarebbero ripercosse anche su quello svizzero. Appena prima dell’ondata di panico in Germania René Mitteregger, specialista dati di auto-i-dat ag, la società di analisi di mercato e di rilevamento di dati sui veicoli, ha detto all’ufficio stampa dell’UPSA: «Attualmente non registriamo aumenti dei tempi di fermo dei diesel usati». Per sicurezza, tuttavia, auto-i-dat ha inserito già in agosto una leggera svalutazione nel proprio sistema. In effetti il mercato ha iniziato a muoversi con un notevole ritardo e nel corso dell’autunno si è capito chiaramente che l’ondata aveva oltrepassato il confine.
 
Per prestare fin da subito particolare attenzione a questo segmento di mercato, auto-i-dat ha istituito uno speciale Diesel Monitoring che come un sismografo registra i movimenti del mercato per i veicoli diesel in Svizzera. «È stato il nostro contributo per portare la discussione su un piano oggettivo», spiega il CEO Wolfgang Schinagl. Da allora auto-i-dat pubblica questo Diesel Reporting ogni tre mesi. L’ultima edizione è appena uscita e giunge alla conclusione che la curva tende leggermente al ribasso, ma la situazione si è notevolmente calmata rispetto ai mesi scorsi. Se la percentuale di veicoli diesel di nuova immatricolazione in giugno era ancora del 37,8 %, alla fine di ottobre era a quota 33,7 %. «Una debole tendenza ad abbandonare il diesel per passare ai motori a benzina si constata soprattutto nelle vetture di classe media inferiore e superiore», afferma René Mitteregger, «ed è accentuata nella classe delle piccole auto».
 
Il diesel usato tiene bene
La situazione è diversa per l’usato: infatti qui la curva del diesel si dirige fortunatamente verso l’alto e questo già da agosto. «Gli acquirenti di auto usate hanno magari qualche riserva rispetto al diesel», spiega Mitteregger, ma si tratterebbe di uno sviluppo solo «marginale». Un importante indizio per l’attrattività del segmento dell’usato sono i tempi medi di fermo. E qui nei mesi scorsi auto-i-dat osserva una leggera tendenza al rialzo praticamente per tutti i marchi: «Non è tuttavia allarmante, perché i tempi di fermo aumentano sempre un po’ nei mesi autunnali e invernali», dice Mitteregger. 
 
Il segreto è mantenere la calma
Auto-i-dat non fornisce essenzialmente alcun suggerimento d’azione. Alla domanda su cosa farebbe lui ora se fosse un concessionario, il CEO Wolfgang Schinagl risponde: «Cercate il dialogo con gli acquirenti che hanno riserve e parlate loro attivamente dei ben noti vantaggi del diesel: consumi inferiori rispetto ai veicoli a benzina e quindi meno spese di manutenzione. E ricordate loro che senza diesel non è possibile mantenere gli obiettivi fissati dalla Confederazione per le emissioni di CO2». Secondo Schinagl, adesso è importante mantenere la calma, poiché «non c’è motivo di preoccuparsi».
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