Il punto è «priorità indigena light»

Revisione dell’ordinanza

Il punto è «priorità indigena light»

11 settembre 2018 agvs-upsa.ch – Il 9 febbraio 2014 gli elettori svizzeri hanno approvato l’iniziativa popolare federale «contro l’immigrazione di massa». Ora è tempo passare ai fatti. E questo avrà ripercussioni anche sul settore dell’auto.
 
La Confederazione ha avuto qualche difficoltà ad armonizzare l’attuazione dell’iniziativa dell’UDC agli accordi bilaterali con l’UE. Le Camere federali hanno trovato infine una via d’uscita con la cosiddetta «priorità indigena light». Il 1° luglio 2018 è entrata in vigore l’ordinanza sul collocamento (OC). L’UPSA ha redatto una scheda informativa che risponde alle domande principali.
 
Prima di tutto le buone notizie: la «priorità indigena light» ha un impatto solo marginale sul settore dell’auto. Gli specialisti altamente qualificati del settore dell’auto sono molto richiesti; in luglio il tasso di disoccupazione era inferiore al 3 %. Per questo motivo, le classiche professioni legate all’auto non figurano nell’elenco dei posti con obbligo di annuncio.
 
La revisione dell’OC riguarda semmai le imprese che impiegano operatori telefonici o altro personale d’accoglienza, ma anche magazzinieri e simili. Al sito www.arbeit.swiss la Segreteria di Stato dell’economia (Seco) ha pubblicato un elenco delle professioni attualmente soggette all’obbligo di annuncio. L’elenco rimane prevedibilmente in vigore fino al 31 dicembre 2019.
 
Qual è la situazione?
L’attuazione dell’iniziativa sull’immigrazione di massa stabilisce che i posti di lavoro liberi in professioni con tasso di disoccupazione superiore alla media devono essere segnalati innanzitutto agli uffici regionali di collocamento (URC). Per il momento, quest’obbligo di annuncio vale per le professioni con un tasso di disoccupazione pari o superiore all’8 %. Dal 1° gennaio 2020 questa soglia dovrebbe essere portata al 5 %.
 
Quali problemi si prospettano?
Il problema principale è che l’elenco di cui sopra contiene raggruppamenti di professioni e titoli professionali talvolta inappropriati e incomprensibili. Di conseguenza, al datore di lavoro non è sempre chiaro se il posto vacante è soggetto all’obbligo di annuncio o meno. Così oltre a un onere amministrativo supplementare, il datore di lavoro rischia sempre un’ammenda salata in caso di violazione. Un altro problema si pone quando l’URC assegna al datore di lavoro richiedente candidati con qualifiche professionali errate o non sufficienti, il che comporta inefficienze nella ristrutturazione del personale.
 
Possibilità per il datore di lavoro
Sebbene molte professioni del settore dell’auto non siano ancora soggette all’obbligo di annuncio, il datore di lavoro deve informarsi fin da ora in merito a eventuali variazioni. Poiché il suddetto elenco della Segreteria di Stato dell’economia è fonte di incertezze, si consiglia di utilizzare lo strumento online su www.arbeit.swiss (> Datori di lavoro > Obbligo di annuncio), che si è dimostrato utile almeno nell’ambito di un breve test interno UPSA.
 
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