Obiettivi nuovamente non raggiunti

Bilancio CO2 positivo per gli importatori nel 2024

Per il secondo anno consecutivo, le nuove autovetture e quindi i loro importatori hanno superato il valore limite di CO2 previsto dalla legge. La situazione rimane tuttavia difficile: il calo della quota di veicoli elettrici rischia di comportare costose sanzioni per l'anno in corso.
Pubblicato: 26 giugno 2025

Di

Ilir Pinto


										Bilancio CO<sub>2</sub> positivo per gli importatori nel 2024
Dal 1° gennaio 2025 entreranno in vigore valori limite di emissione più severi e nuove norme per i veicoli utilitari pesanti. Foto: iStock

Nel 2024 gli importatori di autovetture nuove hanno mancato per la seconda volta consecutiva gli obiettivi di CO2. È quanto emerge dall'ultimo rapporto dell'Ufficio federale dell'energia (UFE) pubblicato giovedì 26 giugno. Le emissioni medie di CO2 delle autovetture nuove sono state pari a 113,9 grammi di CO2 per chilometro (2023: 112,7 g CO2/km), quindi nettamente inferiori al valore obiettivo di 118 grammi. Il consumo energetico medio di tutti i tipi di propulsione è rimasto a 5,5 litri equivalenti di benzina (LBÄ) per 100 chilometri.

Secondo l'UFE, il bilancio dei veicoli commerciali leggeri (VCL) è meno positivo: con una media di 192,4 grammi di CO2 per chilometro (2023: 186,0 g CO2/km), le loro emissioni hanno superato il valore obiettivo di 186 grammi. Anche il consumo medio è leggermente aumentato a 8,7 LBÄ per 100 chilometri (2023: 8,6 LBÄ/100 km). «L'evoluzione delle emissioni di CO₂ e dell'efficienza energetica continuerà ad essere determinata dall'elettrificazione del parco veicoli nuovi», sottolinea la Confederazione in un comunicato.

 

Ricavi consistenti per la Confederazione

Nonostante il bilancio positivo delle emissioni di CO₂ delle autovetture, sono aumentate le sanzioni riscosse dalla Confederazione: per i veicoli commerciali leggeri, la Confederazione ha inflitto sanzioni per circa 22,3 milioni di franchi per il 2024, mentre per le autovetture l'importo ammonta a quasi 2,26 milioni di franchi. Il ricavo netto della Confederazione derivante dall'attuazione della tassa sul CO₂ ammonta quindi, al netto dei costi di esecuzione pari a circa 1,95 milioni di franchi, a circa 22,6 milioni di franchi, di cui 22,43 milioni di franchi vanno alla Svizzera e 155 000 franchi al Principato del Liechtenstein. Il primo importo è destinato al Fondo per le strade nazionali e il traffico d'agglomerato (FOSTRA).

 

Il 2025 sarà un anno impegnativo

Preoccupante è il calo della quota di mercato dei veicoli elettrici: per le autovetture è scesa al 27,8 per cento (2023: 30,1 per cento), per i veicoli utilitari leggeri al 10,5 per cento (2023: 14,6 per cento). Con una quota così bassa, per il 2024 si profilano pesanti sanzioni per gli importatori. Dal 1° gennaio 2025 entreranno in vigore anche valori limite di CO2 più severi: 93,6 grammi per chilometro per le autovetture e 153,9 grammi per i furgoni e i semirimorchi leggeri. Inoltre, saranno applicate nuove norme per i veicoli utilitari pesanti.