2015, sotto il segno dello shock Euro

2015, sotto il segno dello shock Euro

18 janvier 2016 agvs-upsa.ch – Per il ramo dell’auto il 2015 è iniziato con un duro colpo: il 15 gennaio la Banca nazionale svizzera ha deciso dopo grandi travagli di non sostenere più artificialmente l’Euro debole con i suoi acquisti; il dispendio di capitale necessario era infatti diventato troppo ingente. Nottetempo si è così ingenerato un notevole vantaggio a livello valutario per i compratori d’auto svizzeri, pronti ad acquistare le vetture all’estero qualora i prezzi non fossero calati.

Avendo imparato dagli errori commessi nel 2011, il ramo dell’auto ha fatto sì, nel giro di pochi giorni, che i suoi clienti beneficiassero quasi interamente di tutti i vantaggi derivanti dallo shock. Gli sconti sono stati in media del 15-18%, quindi talvolta leggermente superiori all’effettiva differenza valutaria. I venditori di auto hanno dovuto dunque svalutare notevolmente il loro parco veicoli, anche nel caso delle auto d’occasione.

Stando alla statistica annuale delle vendite d’auto di autroricardo.ch, nel 2015 il prezzo di vendita medio è sceso del 7% circa in conseguenza dell’abolizione del cambio minimo. I dati si basano sulle vendite, aste escluse, e sul raffronto dei prezzi delle ultime otto settimane precedenti lo shock e i prezzi in vigore sino ad oggi. A subire le perdite più gravi tra le venti auto più popolari sono state la Classe C di Mercedes-Benz (-27%) e l’Audi A3 (-22%). Di vincitori ce ne sono stati pochi. Meglio di tutti se l’è cavata la Opel Corsa, che secondo autoricardo.ch ha segnato un aumento di prezzo del 20% circa; ci hanno guadagnato anche la Skoda Fabia, la Serie 2 di BMW, la VW Passat, la Peugeot 208 e la Fiat 500. Va però ricordato che la maggior parte di queste vetture ha approfittato del rilancio dei rispettivi modelli.


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