Sei corsie o due piani? Necessario l'ampliamento dell'A1

Sei corsie o due piani? Necessario l'ampliamento dell'A1

Le richieste di un ampliamento dell'A1 tra Zurigo e Berna diventano sempre più rumorose e pressanti. Il Consigliere nazionale UDC Ulrich Giezendanner intende presentare quest'estate un intervento richiedente al Consiglio federale il calcolo dei costi per un'A1 a due piani.

Lo scorso anno in Svizzera gli automobilisti sono stati in coda quasi 21'000 ore, di cui circa due terzi sulla rete stradale nazionale, il che secondo l'Automobile Club Svizzero (ACS) costa ai contribuenti svizzeri e all'economia oltre 1,5 milioni di franchi l'anno. Nonostante ciò la Confederazione intende fare qualcosa in merito solo dal 2040. L'ACS e anche il TCS richiedono pertanto al più presto un ampliamento dell'A1 a sei corsie. In occasione di una tavola rotonda a Berna il Presidente del TCS Peter Goetschi ha spiegato: «Sull'A1 servono sei corsie per evitare le code». Per l'ACS l'ampliamento è necessario anche per la sicurezza del traffico. «La formazione di code sulle strade a scorrimento veloce è fonte di gravi pericoli. In particolare, in caso di scarsa visibilità si verificano continui tamponamenti», scrive l'ACS in un comunicato stampa.

Dopo che Andreas Burgener, direttore di auto-schweiz, ha proposto in un'intervista con il Sonntagsblick l'idea dell'autostrada a due piani, gli fa eco Ulrich Giezendanner. Alla trasmissione «Talk Täglich» sul canale regionale Tele M1, il Consigliere nazionale UDC ha spiegato che «l'autostrada tra Berna e Zurigo dovrebbe essere ristudiata». Quest'estate intende, infatti, presentare un intervento richiedente al Consiglio federale il calcolo dei costi per tale ampliamento. «La strada inferiore sarebbe utilizzata dal trasporto lento e pesante, mentre quella superiore dal traffico più veloce.»

Thomas Rohrbach, portavoce dell'Ufficio federale svizzero delle strade (USTRA), ha definito il progetto «convincente» e anche «tecnicamente realizzabile» per rispondere alla domanda della testata «Nordwestschweiz». Rimane però aperta la questione dei costi. Inoltre, Rohrbach dubita che si possa giungere ad una maggioranza politica per la relativa attuazione. Il ministro dei trasporti Doris Leuthard intende combattere la congestione del traffico con altri mezzi, ad esempio con limiti di velocità flessibili a 80 km/h in caso di traffico intenso.

Nei prossimi anni la Confederazione mira ad investire complessivamente 5,5 miliardi di franchi per eliminare i colli di bottiglia sulla rete stradale nazionale. Secondo Andreas Burgener però la Confederazione sta adottando «solo la politica dei rattoppi». Burgener è per le innovazioni, come l'idea che ha portato in casa dopo un soggiorno in Thailandia e della quale ha fatto fare addirittura dei disegni (immagine sopra). «Un'infrastruttura di questo tipo offrirebbe possibilità inaspettate: all'interno si potrebbe integrare anche una rete di trasporto di dati ed energie rinnovabili.» In questo progetto, la strada superiore offrirebbe condizioni tecniche tali da «consentire ai veicoli circolanti autonomamente di calcolare i percorsi in modo da evitare le code sul nascere». Molto meno spirito innovativo è richiesto, per contro, a livello di finanziamento. «La strada paga ogni anno alla Confederazione 10 miliardi di franchi, ma ne riceve in cambio solo 3», secondo i calcoli di Burgener. Con l'«iniziativa della vacca da mungere» si chiede che in futuro questi fondi siano impiegati in modo mirato per il traffico individuale. «A questo punto sarebbero disponibili anche i mezzi finanziari per tali ambiziosi progetti», afferma convinto Burgener.
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