Ora nel Consiglio centrale un garagista estremamente impegnato

Ora nel Consiglio centrale un garagista estremamente impegnato

L'assemblea dei delegati UPSA a Conthey ha eletto ora nel Consiglio centrale un garagista estremamente impegnato, il ticinese Enrico Camenisch, 59 anni. Questi succede al socio di lungo corso Gianfranco Christen e ne assume il settore di competenza, ossia la formazione professionale.

Signor Camenisch, che cosa le ha fatto decidere di entrare nel Consiglio centrale UPSA?
Enrico Camenisch: La possibilità di impegnarmi ancora di più per la nostra attività e per tutte le persone coinvolte nel settore delle autofficine, proprio in questa fase così interessante e cruciale per l'industria automobilistica e la mobilità. Inoltre, posso contare sulla straordinaria equipe formata dai miei nuovi colleghi del Consiglio centrale.

Questa risposta rappresenta simbolicamente il nuovo membro del Consiglio centrale: nella sezione UPSA del Ticino, Camenisch riveste da anni le più diverse funzioni ed ha presieduto personalmente la sezione dal 2002 al 2008. Oggi dirige tra l'altro la Commissione paritetica per i contratti collettivi di lavoro dell'industria automobilistica nel cantone.

Come si prospetta secondo lei il futuro dei garagisti?
Oggi ogni singolo garagista si trova ad affrontare tutta una serie di sfide e obblighi. Il mercato è altamente competitivo e la tensione è dunque molto alta. Vi sono sempre nuovi attori, i margini si riducono continuamente mentre cresce l'attività d'investimento. Crescono continuamente anche i requisiti per il personale, che ne rende dunque più ambiziosa la selezione. Parallelamente cambia la mobilità come la conoscevamo fino ad oggi, in seguito a fattori che non riusciamo ancora a valutare con chiarezza. L'auto e il suo status stanno cambiando: su questo non ci piove. Tutto ciò pone i singoli garagisti di fronte ad enormi sfide per garantire il futuro della propria impresa. Questo richiede innanzitutto innovazione, con la realizzazione di nuovi servizi che offrano un autentico valore aggiunto ai clienti.

Camenisch sa di cosa sta parlando. Infatti, è lui stesso a capo di un'impresa familiare con due marchi (Peugeot e Toyota), ereditata dal padre nel 1983. L'azienda, che proprio quest'anno festeggia il 60esimo anniversario dalla sua fondazione, fa parte dell'UPSA esattamente da 60 anni. In media si vendono 150 auto nuove e 80 d'occasione. Il Garage Camenisch SA di Porza vicino a Lugano impiega 10 persone, tra cui anche la moglie di Camenisch, responsabile dell'intera parte amministrativa. I Camenisch hanno due figli ormai adulti.
 
Vi sono condizioni particolari per il settore in Ticino?
Il nostro cantone si trova in una situazione molto particolare, con l'Europa che inizia proprio al confine. La pressione da parte dei lavoratori italiani residenti nelle vicinanze, che desiderano trovare lavoro in Ticino, è enorme. Già un terzo di tutti i posti di lavoro è occupato da lavoratori stranieri. Sicuramente contribuiscono allo sviluppo dell'economia ticinese, ma non sono certo dei consumatori.

E dunque non acquistano le loro autovetture in Ticino...
Esatto. I prezzi delle vetture e la relativa manutenzione sono enormemente più convenienti in Italia. In sostanza, rispetto agli italiani non siamo per niente competitivi.

Non hanno valso a nulla nemmeno le riduzioni dei prezzi dovute all'abolizione del cambio minimo con l'euro?
Apprezziamo molto i notevoli sforzi compiuti dagli importatori svizzeri per minimizzare le differenze di prezzo. Questi hanno stabilizzato il numero delle importazioni parallele. Nonostante ciò registriamo ancora un dato rilevante concernente le importazioni dirette nel nostro cantone. La nostra sfida in qualità di garagisti svizzeri sta nel mantenere come sempre i nostri servizi ad un livello di qualità molto elevato, diventando al contempo però anche più competitivi rispetto al mercato italiano. Ciò può essere ottenuto da un lato solo attraverso i costi e dall'altro attraverso prezzi fissi, per alleggerire di conseguenza gli oneri per le autofficine.

Il nuovo membro del Consiglio centrale, Enrico Camenisch si appresta «innanzitutto ad ascoltare e ad apprendere». E naturalmente, ove possibile, metterà a disposizione la sua esperienza. Tra i suoi obiettivi c'è anche quello di «avvicinare il Ticino a Berna». Adesso Camenisch avrà meno tempo per i suoi hobby, ma non è così grave, come afferma lui stesso, poiché il suo lavoro e il mondo dell'auto sono le sue occupazioni preferite.
 
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