L’automobile è una storia di successi ineguagliabili

Ha cambiato il mondo, ha consentito a tutti la mobilità individuale e ha posto le basi di un settore economicamente importante: storia dell’automobile significa non solo ricordare chi l’ha inventata e quando, ma anche conoscere come l’industria automobilistica e i garagisti hanno mosso i primi passi.

01_geschichte_aufmacher_lamborghini_920px.jpgL’auto ha un fascino irresistibile: modelli d’epoca come la Lamborghini Miura del 1966 sono passati alla storia. Foto: Lamborghini

Anche le teste coronate possono sbagliarsi. «Io credo nel cavallo. L’automobile è un fenomeno temporaneo» queste le parole attribuite all’imperatore tedesco Guglielmo II sul futuro dell’automobile pochi anni dopo la sua invenzione. Il seguito è storia, di grandi successi: oggi le auto su questo pianeta sono 1,4 miliardi. Tanto per fare un confronto: nel mondo ci sono 2,3 miliardi di case e 8 miliardi di persone. E il mondo dell’auto è economicamente imprescindibile – vedi il riquadro sui garagisti qui sotto.

02_geschichte_benz-patent_920px.jpgCarl Benz al volante della versione del 1888 della prima auto inventata due anni prima. Foto: Mercedes-Benz

Nel 1886 i futuri partner Carl Benz e Gottlieb Daimler svilupparono in Germania i rispettivi veicoli parallelamente e indipendentemente l’uno dall’altro. Alla fine fu Benz a spuntarla. La sua vettura brevettata è oggi considerata la prima vettura «moderna», in quanto possedeva già allora tutti gli elementi tecnici essenziali e, soprattutto, era la prima vettura motorizzata prodotta in serie (anche se piccole). Intorno al 1900, in tutto il mondo venivano vendute circa 60 000 automobili all’anno. Oggi solo in Cina, il mercato più vasto davanti a Stati Uniti ed Europa, ne vengono vendute oltre 70 000, ma non all’anno, al giorno!

All’inizio nessuno la voleva

Gli inizi dell’auto sono stati duri, gli scettici non erano solo gli imperatori: l’autovettura brevettata di Benz non si vendeva molto. Così sua moglie inventò quello che oggi si chiama marketing: per pubblicizzare l’affidabilità dell’automobile, Bertha Benz, con i suoi due figli e all’insaputa del marito, compì un «viaggio» di due giorni per un totale di 194 chilometri. incredibilmente lunghi all’epoca. Il risultato: entro il 1900, Benz, Daimler e tutti gli altri pionieri riuscirono a imporsi al pubblico con i loro veicoli.

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Antesignana: nel corso del settimo anno, la Ford Model T divenne dal 1915 la prima auto a essere prodotta in una catena di montaggio. Foto: Ford

Da carrozza con cavalli motore al posto dei cavalli, l’auto è divenuta, attraverso l’evoluzione tecnologica, il mezzo di trasporto sostenibile, affidabile e sicuro che conosciamo oggi. Una delle pietre miliari più importanti fu la produzione nella catena di montaggio, introdotta da Ford nel 1914 per il modello T presentato nel 1908. Il prezzo scese di oltre la metà, da bene di lusso l'auto entrò nella vita quotidiana. Seguirono carrozzerie autoportanti (1922, Lancia), vetture diesel (1936, Mercedes), carrozzerie di sicurezza con zone di deformazione (1958, Mercedes), cintura di serie a tre punti (1959, Volvo), auto a turbocompressore (1961, Oldsmobile), sistema frenante elettronico antibloccaggio, ABS (1978, Bosch/Mercedes) ed airbag (1974 senza esito positivo alla General Motors, nel 1981 con esito positivo alla Mercedes). A partire dal 1975, il catalizzatore eliminò i gas di scarico e i primi precursori dei sistemi di navigazione (ad es. Alpine/Honda 1981) evitarono di aprire e consultare le cartine geografiche.

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Volkswagen Il VW Maggiolino ha dato il via alla motorizzazione di massa nelle aree germanofone. Foto: VW

All’inizio tutte le possibilità erano aperte: vapore, benzina o elettricità

Anche le cose ovvie di oggi, come i tergicristalli, dovevano ancora essere inventate. Ci pensò l’americana Mary Anderson nel 1903. E il suo compatriota, Elon Musk, non è stato forse lui a inventare l’auto elettrica? Macché! Già prima della nascita dell’automobile «moderna» nel 1886, a partire dal 1769 i veicoli circolavano a vapore e dal 1881 erano elettrici. La competizione è rimasta aperta a lungo: verso il 1900 – l’anno in cui Ferdinand Porsche presentò la sua Porsche a trazione integrale – negli Stati Uniti il 40% delle automobili era a vapore, il 38% a elettricità e solo il 22% a benzina. Il motore a combustione interna si affermò solo negli anni intorno al 1910. Pochi credevano in un revival, come il boss della Tesla Elon Musk, che a partire dal 2012 modificò tutto con la Model S. La propulsione elettrica non era ormai più solo una soluzione razionale destinata a pochissimi scopi, ma era diventata alla moda e sexy. La nicchia di un tempo è ora la grande tendenza del futuro. Oggi però l’automobile non si trova solo per questo ad affrontare il più grande cambiamento della sua storia. Oltre all’elettrificazione, la digitalizzazione e la guida autonoma, anche il car-sharing e altre soluzioni contribuiscono a tanti cambiamenti nella vita della nostra amica a quattro ruote. Tanti, non tutti però: proprio perché l’auto del futuro è sicura e priva di gas di scarico, ha un avvenire e rimane parte della nostra vita per continuare ad affascinarci. La storia continua.

07_geschichte_tesla_920px.jpgAntesignana: all’inizio derisa, la Model S 2012 della Tesla ha aperto la strada a tutte le auto elettriche di oggi. Foto: Tesla

Come nacque la professione di garagista

08_geschichte_bosch_920px.jpgQuesta foto mostra quanto tempo ci sia voluto per poter contare su garagisti specializzati: Bosch entra nel settore automobilistico dal 1886, ma l’«officina di montaggio e riparazioni della Robert Bosch AG» (in seguito «Servizio Bosch», oggi «Bosch Car Service», aprì i battenti solo nel 1921). Prima ci si affidava per lo più ad artigiani. Foto: Robert Bosch GmbH

Nei primi anni dell’automobile, acquisto, assistenza e riparazioni spettavano agli automobilisti: si acquistava l’auto direttamente dal costruttore, si lubrificavano i pezzi meccanici durante il viaggio e, all’occorrenza, si cercavano ferramenta, sellai, costruttori di carrozze e negozi di biciclette (e per la benzina, le farmacie). Da fare ce n’era: il pioniere dell’auto, August Horch, calcolò che le sue auto di lusso avrebbero avuto un problema con gli pneumatici ogni dieci chilometri; ogni pezzo di ricambio, inoltre, era fatto a mano. Chi poteva permettersi un’auto, spesso si poteva permettere anche un autista come «meccanico». Solo quando, intorno al1910, l’auto si diffuse sempre di più, ci fu una rapidissima evoluzione: arrivò l’automobile di massa prodotta nella catena di montaggio, con pezzi di ricambio fabbricati in serie: debuttavano così l’aftermarket e le officine che si occupavano esclusivamente di automobili, i garage. Nacquero così anche i verniciatori per automobili, grazie all’invenzione della pistola a spruzzo e delle vernici alla nitro ad asciugatura rapida (prima la verniciatura richiedeva da sei a otto giorni). Il resto è storia e il settore dei garage è un pilastro dell’economia: in Svizzera un posto di lavoro su otto dipende direttamente o indirettamente dall’automobile. Solo nei 4000 dei 5200 garage affiliati all’UPSA lavorano 39 000 fra collaboratori e collaboratrici. Maggiori dati sono reperibili in Indicatori.

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